Famiglia

Child Focus, esperienza modello. Il Belgio fuori dall’inferno

È l’associazione nata dopo i tragici fatti del 1996. Oggi ha 1.650 volontari e una linea telefonica attiva 24 ore su 24. Intervista a Daniel Cardon, uno dei fondatori.

di Silvia Vicchi

Daniel Cardon de Lichtbuer è una figura storica nella lotta alla pedofilia in Europa. è stato tra i fondatori, nel 1998, di Child Focus, una fondazione belga in prima linea per la prevenzione e la denuncia degli abusi sessuali sui bambini, da più parti indicata come un?esperienza modello. Daniel Cardon da qualche mese ha preso anche la presidenza della Federazione europea per i bambini scomparsi, nata in Italia e promossa da Aurora onlus con Child Focus.
Vita: Lei viene da un?esperienza assolutamente profit, direttore generale di un?importante banca. Com?è nato il suo impegno in un settore così delicato del sociale?
Daniel Cardon: Tutto partì dall?affare Dutroux, dall?uccisione di due bambine rapite a scopo di sfruttamento sessuale, in Belgio. In quell?occasione, nel mio Paese, le masse si sono mobilitate, scendendo in strada in una protesta senza eguali: 300mila persone, di ogni classe e appartenenza, in una manifestazione contro lo Stato che non aveva fatto il suo dovere verso l?unità di base sociale più importante, la famiglia. E con una proposta ben precisa, una soluzione fuori dai paletti dell?amministrazione pubblica.
Vita: E c?è stata risposta?
Cardon: Certo. La sera stessa della Marcia bianca, il primo ministro annunciò l?intenzione di costituire, come negli Usa, un Centro nazionale per i bambini scomparsi e sessualmente abusati, completamente indipendente e autonomo. Così è nato Child Focus. Mi telefonò, chiedendomi di prenderne la direzione e ho accettato.
Vita: Perché proprio lei?
Cardon: Perché ero un buon manager e non sono un politico. Garantivo l?indipendenza.
Vita: Quindi, Child Focus è nato per volontà dell?istituzione pubblica?
Cardon: No, per volontà della gente. E il governo ha avuto la volontà politica di promuoverne la nascita. Abbiamo avuto un primo finanziamento di 1 milione di euro, ma abbiamo visto subito che ne servivano almeno 3. E sono arrivati. Da privati, banche, enti. Abbiamo assunto solo persone competenti, nessun raccomandato. Ci tengo a dirlo. Detective, avvocati, psicologi, membri della magistratura, educatori. Poi abbiamo trovato i volontari, tanti da coprire l?intero Belgio, 1.650 persone di ogni età, tutti non pagati, ma grazie ai quali la linea telefonica 110 è attiva 24 ore su 24 e le famiglie in cui avviene la scomparsa, o l?abuso, possono ricevere una visita immediata.
Vita: Quanti casi seguite?
Cardon: Circa 2.500 all?anno. Su una popolazione di 10 milioni di abitanti, dà l?idea del fenomeno! In cinque anni, abbiamo salvato 10mila bambini belgi.
Vita: Nessun fallimento?
Cardon: La percentuale di successo è pari all?83% dei casi. Casi così suddivisi: per metà fughe, in sé non pericolose, se fermate in tempo; poi la sottrazione da parte di uno dei genitori e il nuovo fenomeno dei bambini immigrati. Arrivano da Africa, Est europeo, Asia e circa 700 di loro ogni anno sparisce nel nulla, le femmine nella prostituzione, i maschi nella microcriminalità. È importante trovarli subito, metterli in mani sicure, anche con azioni nel Paese di origine. Infine, c?è l?abuso sessuale vero e proprio, commesso in genere dall?amico di famiglia, o dentro la famiglia stessa. Abbiamo creato una sezione specializzata su questo dramma.
Vita: Chi vi sostiene?
Cardon: Tutti. Perfino la regina ha accettato la presidenza onoraria di Child Focus. Addirittura esiste un fondo d?investimento i cui interessi ci sono devoluti. La sensibilità al problema è tanta, anche se vorremmo che altri Paesi europei facessero altrettanto, riconoscendo il dramma della pedofilia e della violenza sui minori, prima che avvengano tragedie.
Vita: L?Italia, ad esempio?
Cardon: L?Italia, grazie all?intuizione di un gruppo di volontari che ha costituito l?Aurora onlus, ha promosso, insieme a noi, la nascita della Federazione europea per i bambini scomparsi e sessualmente abusati, nata proprio nel vostro Paese. La federazione è indispensabile, per avere, verso il resto del mondo, un?attitudine comune nell?affrontare la violenza sui bambini. è grazie ad essa se oggi possiamo presenziare nel massimo organismo nato per combattere a favore dei bambini, con sede a Washington: l?Icmec, International Center for Missing and Exploited Children, un Centro mondiale che promuove la nascita di realtà impegnate nella lotta alla pedofilia e all?abuso in ogni parte del mondo. In quanto al vostro Paese, l?Icmec ha auspicato l?apertura del Centro nazionale italiano entro l?anno.
Vita: In Italia una ragazzina è stata adescata ed è riuscita a evitare il peggio. In quel caso, il volontariato aveva lavorato sia sulla formazione degli operatori che sull?informazione ai bambini. Che ne pensa?
Cardon: La formazione è la soluzione. Bisogna parlare di queste cose, parlare di pedofilia e di come affrontarla. Il rischio esiste e va affrontato con la conoscenza, con la consapevolezza dell?effetto devastante che può avere.

Info:
Per denunciare abusi e aiutare

Belgium Missing Children
Aurora Onlus

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